|  Stella Rossa : (4-2-3-1): Borjan;  Stojkovic, Degenek, Savic, Rodic; Jovicic (dall'11' s.t. Jovancic), Krsticic;  Ben Nabouhane, Causic, Marin (dal 41' s.t. Simic); Boakye (dal 36' s.t. Pavkov).  (Popovic, Babic, Gobeljic, Ebecilio). All. Milojevic. | 
    
      |  NAPOLI: (4-4-2): Ospina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Rui; Allan (dal  16' s.t. Mertens), F. Ruiz, Zielinski (dal 30' s.t. Hamsik); Callejon (dal 30'  s.t. Ounas), Milik, Insigne. (Karnezis, Luperto, Maksimovic, Rog). All.  Ancelotti. | 
    
      | Belgrado,  18 settembre 2018 La traversa ferma Insigne, solo un pari a Belgrado.Nella  bolgia del Marakana non basta il cuore alla squadra di Ancelotti, che contro i  serbi non rischia mai ma alla fine ?uml; costretta ad accontentarsi di un solo  punto Se l'anno scorso con Maurizio Sarri era arrivata la  sconfitta a Donetsk con  lo Shakhtar, il debutto in Champions League non e'  andato molto meglio quest'anno al nuovo Napoli di Carlo Ancelotti, incapace di andare  al di la' dello 0-0 a Belgrado contro  la Stella Rossa. Non sono bastati  voglia, cuore, intensita' e palle-gol ai partenopei per andare a prendersi i tre  punti nella bolgia di Belgrado in  quella che - considerate le altre rivali del Girone C (3-2  del Liverpool sul Psg nell'altro match del  raggruppamento) era una gara da vincere a ogni costo. Cosa e' mancato? Un po' di  fortuna - soprattutto sul legno colpito nel primo tempo da Insigne - e quella  cattiveria sotto porta necessaria in partite come questa. Le scelte - Nel catino del Marakana sono due le  novita' rispetto al match vinto in campionato con la Fiorentina: dentro Fabian Ruiz per Hamsik a centrocampo  e Milik per Mertens in attacco al  fianco di Insigne nella  sua nuova versione da attaccante puro e nell'occasione con la fascia da capitano  al braccio. Resta invece lo stesso il modulo, un 4-4-2 reso  "fluido" dai movimenti degli esterni Callejon e Zielinski - pronti ad  alzarsi a turno per andare a formare una sorta di tridente - e dallo stesso 'Lorenzo il Magnifico', a cui il  tecnico concede la licenza di svariare e all'occorenza indietreggiare sulla  linea dei trequartisti di quello che a tratti diventa un 4-2-3-1. Proprio  questo e' invece lo schieramento scelto dal tecnico di casa Milojevic, che consegna le  chiavi della mediana a Jovicic e  a Krsticic mentre davanti  punta tutto su Boakye,  25enne ghanese ex di Genoa, Sassuolo, Juventus,  Atalanta e Latina. Solo Napoli - Il copione del match e'  chiaro fin dall'avvio e a prendere il comando del gioco sono subito gli  azzurri, le cui maglie sono per l'occasione "sporcate" da inediti  inserti giallo-fosforescente. A coprire la difesa resta cos?not; solo Allan che gi?nbsp; al 17'  finisce sul taccuino dell'arbitro per una trattenuta su Krsticic partito in  contropiede. Il primo grande brivido lo regala Insigne al 18' ed e' solo  la traversa a negargli il gol dopo un fantastico destro di collo-esterno  da fermo scagliato dai 25 metri. La Stella  Rossa resta rintanata nella propria meta' campo e  anche Fabian Ruiz ci prova cosi'  dalla distanza, ma la sua conclusione e' troppo debole e centrale per  impensierire Borjan. E'  invece una prodezza quella che l'estremo difensore di casa compie un minuto  dopo, salvandosi di piede sul destro in controbalzo di Milik messo davanti alla  porta da un lancio millimetrico di Zielinski.  L'unico pericolo per i partenopei e' quello di perdere l'equilibrio nel  tentativo di sbloccare la gara e al 37' rischia cos?not; grosso il gi?nbsp;  ammonito Allan,  stavolta graziato dopo un fallo su El  Fardou Ben dall'arbitro polacco Marciniak che non mostra  invece la stessa indulgenza per le proteste di Krsticic. E dopo la prima  parata di Ospina -  intervento facile sul tentativo di El Fardou Ben -  si va al riposo con le porte inviolate. Bunker serbo - Al rientro dagli spogliatoi ci  sono gli stessi ventidue e a ripartire all'attacco e' ancora il Napoli, che  insiste pero' troppo con la soluzione dalla distanza: al 49' destro di Allan e  parata facile di Borjan. Molto piu' pericolosi gli azzurri al 53': Milik fa  da boa e apre per Mario Rui, cross teso dalla sinistra per Insigne che  nel cuore dell'area prova il colpo di tacco senza pero' inquadrare lo specchio.  Due minuti dopo e' Zielinski a sfruttare un varco sulla stessa corsia,  ma entrato in area si fa recuperare e chiudere da Rodic. Ora  il Napoli preme e Degenek si becca il giallo dopo aver  fermato con la mano un'azione orchestrata da Callejon: sulla punizione Mario  Rui pennella con il mancino e scheggia la traversa. La replica della Stella  Rossa e' affidata a Boakye - che costringe Albiol al  fallo da ammonizione - e a Jovancic che al 58', appena entrato al  posto di Jovicic, chiama di nuovo in casa Ospina come fa un  minuto dopo sull'altro fronte Zielinski con Borjan. Assalto finale - Ancelotti decide che e' il  momento di forzare i tempi e toglie l'incontrista Allan per dare  ancora piu' peso all'attacco con Mertens (64'). Ed e' proprio il belga  a sfiorare subito il palo su cross basso dalla destra di Callejon. Lo  spagnolo ci prova cosi' da solo al 67' sull'ennesima iniziativa di Mario  Rui, ma sulla traiettoria del piazzato si trova ben posizionato il  difensore Rodic che salva sulla linea. A un quarto d'ora dalla  fine arriva il momento di Hamsik e Ounas (fuori Zielinski e Callejon),  ma a rendersi pericoloso e' di nuovo Insigne con un destro dal limite  deviato dal portiere che si ripete poi su Mario Rui e al 79'  viene imitato da Ospina, sicuro in presa bassa sulla botta  dell'esausto Boakye (all'81' dentro Pavkov al suo posto,  seguito all'86' da Simic che rileva Marin). Con l'acido lattico  che inizia ad appesantire le gambe inizia a venire meno la lucidita' ma il Napoli ci  prova comunque fino alla fine, senza pero' riuscire piu' a pungere. E ad  aumentare l'amarezza arrivano nel recupero anche le ammonizioni di Milik e Mario  Rui: finisce con uno 0-0 che non compromette ancora nulla, ma di certo rende  ancora piu' complicata la corsa verso gli ottavi per "Carlo Magno" e  la sua truppa che a fine ringraziano comunque i mille tifosi giunti fino  a Belgrado. |